Accidenti che tempi, quando Rita Pavone
e Al Bano erano considerati beat e contestatori al pari di Nomadi
e Beatles!!!Per una breve e luminosa stagione, nei pressi della seconda meta' degli anni '60, accanto a Diabolik, Satanik, Kriminal e a tutta la sterminata progenie di eroi neri che la faceva da padrona nelle edicole italiane, fece la sua comparsa Teddy Bob -il fumetto giovane-.
Fu questo un tentativo, all'inizio abbastanza riuscito per la verita', di trasporre in fumetto le tematiche e le aspirazioni della fascia giovanile che ascoltava Per Voi Giovani e leggeva Big e Ciao Amici, prendendo spunto dalla cronaca e dalle canzoni in voga per lanciare un messaggio moralizzante e un tantino qualunquista dietro l'apparenza ribelle e scatenata di un eroe beat.
Teddy Bob, modellato sulla fisionomia di Ringo Starr, e' l'indiscusso leader di un'allegra banda di beatniks; in aperto ma leale conflitto generazionale col padre commissario di polizia, non esita a intromettersi nelle inchieste del genitore per risolvere a modo suo, con una sorta di giustizia beat a volte un po' forcaiola, i casi piu' spinosi e intricati.
Ogni numero presenta un'avventura completa ed e' impreziosito, in quarta copertina, dal "favoloso" ritratto di star della canzone, del cinema o dello sport.
Esaurite ben presto le tematiche piu'
scottanti (razzismo, droga, antimilitarismo, delinquenza
giovanile) Teddy Bob si ritrovera' a combattere nemici sempre
meno plausibili (pirati, aztechi...), per terminare miseramente
la sua parabola nelle buste-sorpresa delle edicole ferroviarie.Rimarchevole la patetica insistenza con cui gli sceneggiatori cercarono di veicolare, per bocca di Teddy Bob e del suo clan, un gergo talmente astruso e artificioso che nessun giovane dell'epoca si sogno' mai nemmeno lontanamente di adottare.
Nel momento del suo massimo fulgore (1967-68) Teddy Bob pote' vantare un infelice tentativo di imitazione (Johnny Beat) che duro' pochi mesi; successivi esperimenti sexy-beat ebbero vita ancor piu' breve.