BLACK HORROR
(Le Messe Nere)
1968

 

Arriva direttamente dall'etere, attraverso un canale televisivo via satellite targato Bravo, questa versione cinematografica del racconto di H. P. Lovecraft noto in Italia come La Casa delle Streghe.
BLACK HORROR (Le Messe Nere) restera' probabilmente in qualche annale del cinema horror non tanto per la qualita' (piuttosto modesta) della realizzazione quanto per il fatto che questo film registra l'ultima apparizione sullo schermo di due pezzi da 90 del brivido quali Boris Karloff e Barbara Steele.
La Steele, passata ad incarichi produttivi sempre all'interno dell'industria cinematografica, si concedera' in anni successivi soltanto qualche occasionale ruolo
cameo mentre per Karloff, gia' vecchio e malandato, il distacco sara' definitivo a causa di una polmonite che se lo portera' via nel 1969.
E piu' che fremiti di terrore BLACK HORROR (Le Messe Nere) muove nello spettatore un'immensa pena proprio per la commovente performance di Karloff che, inchiodato ad una sedia a rotelle dal peso degli anni e dalla malattia, ciondola il testone smisurato come un pachiderma in agonia tentando invano di spacciare per minaccioso uno sguardo ormai spento.
Christopher Lee, altro ospite illustre della pellicola, sgambetta insolitamente giulivo e mellifuo nei panni di un moderno castellano pronipote (addirittura reincarnazione) di una strega, la Steele, bruciata sul rogo 300 anni prima.
Il meritevole tentativo del film di svecchiare i logori canoni Hammer con digressioni giovanilistiche (la nipotina di Lee e la sua festa al castello in perfetto stile
Pop) e con rivisitazioni in chiave S/M degli antichi rituali stregoneschi si schianta pero' miseramente contro l'ostacolo del budget, assorbito evidentemente nella sua totalita' dal cachet dei Tre Grandi: il resto degli attori non si eleva da una desolante mediocrita' e le ristrettezze sono tali da costringere il protagonista (un goffissimo Mark Eden) a masticare per due minuti buoni lo stesso boccone nel corso di un "sontuoso" pranzo.
Barbara Steele, con la pelle tinta di verde, la voce filtrata dall'eco e un bellissimo copricapo a corna di caprone e' stupenda nel ruolo di Lavinia, strega e sacerdotessa di Satana che presenzia coloratissime e "audaci" cerimonie magiche assistita da damigelle "nude" (se guardate bene riuscirete a scorgere i
cache-sexe...) e da colleghi stregoni fantasiosamente mascherati.
H. P. Lovecraft non sarebbe di certo rimasto soddisfatto da una simile rilettura, nondimeno BLACK HORROR (Le Messe Nere) resta tutto sommato un film gradevole, con punte di pura (ancorche' involontaria) comicita' alternate a momenti di mesta riflessione. Latita l'orrore, ma non si puo' avere tutto...

 

Foto dal film:

 

 

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